La prima setta massonica moderna è stata fondata in
Inghilterra il 24 giugno del 1717 dal pastore protestante
James Anderson e dai suoi amici John Desaguliers, avvocato, e
John Montagu. L'idea era quella di proporre agli uomini le
regole d'una condotta morale che realizzassero il buon
comportamento dei singoli, la dignità collettiva, il rispetto
della legge e della fede, il reciproco soccorso.
Per
fare questo, anche come reazione alla moda imperante del
pensiero illuminista che negava ogni valore ai simboli e alle
mitologie, si scelse di concretare queste idee attraverso un
simbolismo tanto suggestivo quanto oscuro, puntando al modello
quello delle libere confraternite di muratori dei tempi
antichi. Ciò perché i muratori s'erano dati dei mirabili
statuti per codificare il tramandarsi dei canoni della loro
arte: la più concreta e positiva tra tutte, quella del
costruire, del calcolare, dell'innalzare la casa dell'uomo e
il tempio di Dio.
Le associazioni dei liberi muratori,
avevano mantenuto un discreto potere anche per le capacità
costruttive, i cui segreti custodivano gelosamente,
tramandandoli da maestro costruttore a maestro, in un'epoca
nella quale non esistevano trattati di tecnica delle
costruzioni. I maestri muratori, dunque, con il passare degli
anni e il progredire delle scienze, avevano dovuto conferire
soprattutto un valore ideale ai loro strumenti e alle loro
regole, divenuti poco per volta dei simboli: e proprio a
questi si rifaranno Anderson e soci.
In inglese
muratore si dice macon. Le antiche corporazioni riunivano i
liberi muratori, i free macon. Donde il nome, in italiano, di
framassoni. E da lodge, il luogo delle riunioni, il
corrispettivo italiano di loggia.
L'idea di questi
primi fratelli di loggia a quanto pare ottiene subito un gran
successo, tanto che in breve sorgono logge massoniche in tutto
il mondo (Amburgo, Parigi ma anche, sedici anni dopo, a
Firenze).
Le sorti della massoneria, secondo i luoghi
e i governi, sono mutevoli. A Napoli, i Borboni prima
l'accettano e poi la colpiscono; ma durante il regno di Murat,
il quale segue l'orientamento di Napoleone deciso a far della
massoneria uno strumento del proprio potere, è protetta e
favorita. La Chiesa, dopo un periodo che chiameremo di studio,
la condanna senza appello. Comincia papa Clemente XII il 28
aprile 1738 con la bolla «In eminenti apostolatus specula».
Segue Benedetto XIV nel 1751. Continueranno quasi tutti i loro
successori, con conferme di quel primo divieto emesse nel
1821, 1825, 1846, 1865, 1884, 1894 e via citando. La
puntualità del rinnovo della condanna lascia intendere che
essa non si cancella.
La massoneria, dunque, nata con
intenti più che nobili, con il tempo si trasformò in cose
molto diverse, soprattutto a causa dei suoi molti rivoli, fino
a trasformarsi in alcuni casi in società segrete use a
proteggere esclusivamente i membri della propria
confraternita.
Un caso esemplare di ciò, dell'uso
distorto della massoneria si ebbe in Italia. Nel 1980, infati,
la massoneria italiana fu coinvolta nel più grande scandalo
della sua storia, la cui eco dopo oltre vent'anni è ancora
viva.
Il Maestro Venerabile della Rispettabile Loggia
"Propaganda 2", loggia nazionale coperta, senza connotazione
territoriale, venne coinvolto, insieme con alcuni membri della
sua loggia, in alcuni oscuri e inquietanti "affari" politici
di quegli anni come il cosiddetto Golpe Borghese e la Rosa dei
venti, l'affare Sindona, l'affare Banco Ambrosiano; dalle
incheste della magistratura emerse la particolare
organizzazione di quella loggia, differente dalle logge
ordinarie, ma soprattutto si evidenziò il fatto che essa non
era sotto il controllo del Gran Maestro. Ne nacque
un'inchiesta parlamentare che condusse alla promulgazione di
una legge sulle associazioni segrete, in attuazione delle
indicazioni dell'Articolo 18 della Costituzione italiana. Sia
la loggia P2 che tutte le logge, anche di altre obbedienze,
con analoghe caratteristiche furono sciolte.